Giovanni Battista Grassi: lo scienziato che svelò il mistero della malaria
Giovanni Battista Grassi è stato un medico e zoologo italiano, nato nel 1854 in Lombardia. Fin da giovane era appassionato di scienza e natura. Studiò medicina all’Università di Pavia, dove fu allievo di grandi scienziati come Camillo Golgi.
Dopo gli studi, Grassi si dedicò con entusiasmo allo studio degli animali e dei parassiti. Ma fu la malaria, una malattia molto diffusa e pericolosa all’epoca, a diventare il centro delle sue ricerche.
Nel 1898, insieme ai colleghi Bignami e Bastianelli, riuscì a dimostrare qualcosa di rivoluzionario: la malaria si trasmette all’uomo attraverso la puntura di una zanzara, chiamata Anopheles. Fino ad allora, nessuno ne era sicuro. La scoperta di Grassi fu fondamentale per capire come prevenire la malattia.
Oltre alla malaria, Grassi studiò altri parassiti che colpiscono uomini, animali e piante, e descrisse anche il ciclo di vita dell’anguilla europea, un pesce misterioso su cui si sapeva poco.
Nel 1902, però, il Premio Nobel per la scoperta sul ciclo della malaria fu assegnato a un altro scienziato, Ronald Ross. Molti ritennero ingiusto che Grassi non fosse premiato, visto il suo ruolo decisivo nella scoperta.
Grassi morì nel 1925 a Roma. È sepolto a Fiumicino, dove aveva creato un centro per studiare la malaria sul campo. Oggi è ricordato come uno dei padri della parassitologia moderna e come un uomo che ha contribuito in modo concreto alla salute pubblica.